venerdì 31 dicembre 2010
DUEMILAUNDICI
sabato 4 dicembre 2010
DALL'ALTO DEI MONDI SERENI
Uscire una notte
che piove,
incontro a ciò
che è detto
per te.
Dimenticare strade. Balbettare parole.
Disimparare il tuo nome.
Ogni cosa può,
la paura.
mercoledì 1 dicembre 2010
giovedì 11 novembre 2010
LABILE
E intanto il viaggiatore viaggia.
Il treno è vorace sulla ferrovia.
Il mondo scorre attorno.
E schiaccia il viso sul finestrino,
ma lui non piange.
Ascolta il vento
buttandogli dentro parole,
in una lingua strana.
La domanda è una domanda di senso.
E la risposta è accartocciata
sopra una panchina,
di notte quando è buio.
Negli stracci,
che hanno preso l'odore dei rifiuti.
Nei rifiuti che anche tu, distrattamente,
gli hai calato nella mano sporca,
mentre col telecomando toglievi l'antifurto.
La domanda è una domanda di senso.
Proprio a te che non sai mai rispondere
e nemmeno quella volta che lei
ti ha chiesto se l'amavi.
Proprio a te che dimentichi i nomi della gente
ed hai un abbonamento annuale
La domanda è una domanda di senso.
A te che ogni giorno metti i voti
e decidi per il sì o per il no.
A te che tracci righe sui fogli incerti
e negli anni non hai imparato a disegnare.
La domanda è una domanda di senso.
E la risposta dev'essere composta,
seria ed approfondita.
Ragiona e scava.
Scava e ragiona.
Il vento solleva gli stracci,
mentre la tua rivista finisce tra i rifiuti.
Svelto.
Con la tua penna rossa tracciati un confine
e tiraci dentro tutte le risposte,
quando le avrai trovate.
L'orizzonte che hai di fronte agli occhi
è ora rosso d'inchiostro e l'hai tracciato tu.
Tiraci dentro tutte le risposte, che aspetti?
Fallo prima che il sole scompaia
ed il cielo torni al suo colore.
martedì 9 novembre 2010
IL PANE CALDO DELLA SERA
Ripieghi la tovaglia a fiori.
Un gesto che conclude.
Le voci sono spente.
La testa si svuota.
Nulla da dire a quel silenzio,
che è un buon amico
ma da tenere a bada.
La mano fruga nella credenza,
tra la collezione di farine.
Una te l'ha spiegata la tua amica Anne...
Ti piace scegliere e non hai fretta.
Piano la apri. Piano la versi.
La polvere bianca che si fa attorno.
Il rumore del frigo. Il colore del latte.
(Il latte lo assaggi sempre).
I granelli di zucchero e il sapore del sale.
Il cucchiaino s'impasta di burro.
E per ultimo, il lievito. Acido.
Sei sola e ti muovi come un gatto.
Nessuno ti sente.
Magari non esisti.
Sorridi, sorniona.
Forse la felicità è fragrante.
http://www.youtube.com/watch?v=EpfRZUWr0eE
lunedì 1 novembre 2010
BECAUSE THE NIGHT
Perché la notte è il posto dove sognare.
Perché la notte è il posto dove definitivamente dannarsi l'anima.
Perché la notte è il posto giusto per amare.
Perché nella notte, noi, respiriamo.
Perché nella notte, noi, ritroviamo.
Perché nella notte, noi, ci abbandoniamo.
Temporaneamente.
O eternamente.
Una volta per tutte.
Perché la notte ci permette di sopravvivere.
(a noi stessi)
http://www.youtube.com/watch?v=MSUgWCHpmHM&feature=related
sabato 30 ottobre 2010
MAGARI
lunedì 25 ottobre 2010
LOVE TO BE LOVED
mercoledì 20 ottobre 2010
OGGI
giovedì 9 settembre 2010
EURIDICE
sciamano attorno.
Sciolgono le ginocchia
sul tenero verde dell'erba.
Mi assalgono le api di Aristeo,
le vendicatrici.
Sono presa e cado.
Esse sciolgono le caviglie
sulle gambe melmose.
Cado e conosco la strada.
Cado e già so.
So che verrai,
ma che poi
ti volterai.
conducimi alla luce del giorno.
Ma ti volterai...
Orfeo malato.
http://www.youtube.com/watch?v=SD4vjJwFUYE
sabato 21 agosto 2010
MILIONI DI SOGNI
domenica 20 giugno 2010
APRI GLI OCCHI
Nella tua identica casa,
allagata dalla luce bianca del giorno.
Bianca la luce come i tuoi pensieri.
E forse volevi un caffè.
Lì, nella tua cucina hai cercato
e scavato con il cucchiaino nella polvere scura.
La luce bianca e la polvere scura
in un identico mattino dei tanti.
Le note seguono la loro spietata armonia.
E il caffé borbotta nella moka.
E lo zucchero è bianco come la luce.
E tu sei lì seduta in mezzo al bianco
e forse ci sei sempre stata.
Non ricordi più il perché.
La musica è spietata.
E anche la luce.
http://www.youtube.com/watch?v=hoWifeC0UOU
mercoledì 2 giugno 2010
CIRCOLARITA'
Come una cantilena che addormenta, che rende placidi al sonno.
Circolarità.
Come il sole che sorge e le nubi seminate attorno.
Le nubi come lenzuola che veleggiano al vento
e dietro la carta azzurra. Dietro il cielo.
E il cielo col sole che splende o che acceca.
Il cielo che inonda di pioggia, che brontola e squarcia quel foglio.
E di nuovo il cielo, ma di un altro colore
che i poeti descrivono arancio, o rosa.
La nube più nera è quella ch'io vedo più rosa, lui dice.
E poi il tramonto accarezza la schiena curva della terra.
Il tramonto volge alla notte ed il cerchio si compie.
Per cominciare daccapo.
Circolarità.
In un tavolino del centro, dieci anni fa parlavamo di circolarità.
La linea ed il cerchio.
Ma non basta. E manca qualcosa in quell'insieme infinito di punti.
E l'occhio c'indugia, ma senza vedere.
Non 'è l'occhio che vede. E' il cuore che sente.
Il cuore è Tiresia. Lui sa.
Lui sa lo spazio, il piccolo vuoto. La buca, le buche, le falle.
Le falle di quell'insieme infinito di punti.
Circolarità.
Oggi all'incrocio.
L'insieme infinito di punti.
Il filo si spezza e le perle cadono a terra.
I punti, le perle sono sparsi al suolo.
Ghigna Tiresia.
La falla è sotto i miei piedi.
La sento, il cuore la sente e ha paura.
Come un cane che fiuta tempesta e guaisce.
Il mio cuore mi raspa dentro.
Circolarità s'inceppa.
Circolarità si spezza.
E io ho paura.
Il foglio azzurro è ostaggio del vento.
Cerco la chiave per chiudere.
Cerco la chiave per chiudere e poi seppellire.
All'incrocio, la macchina capovolta.
La donna sull'asfalto.
Dov'è l'insieme infinito di punti?
La circolarità è forata.
Per sempre.
http://www.youtube.com/watch?v=gzk4_rbIv0k&feature=related
mercoledì 26 maggio 2010
LUCCIOLA NEL BICCHIERE
Ci sono cose che mi gridano nella testa
ma devo abbassare il volume.
Abbasso pure il finestrino a te
che mi vuoi chiedere qualcosa
e non ti conosco.
Il volume dentro è alto, ma fuori non si sente
e sembra silenzio.
La strada corre e insieme facciamo un flipbook.
Questa mattina mi hai detto
che vorresti sospendere le emozioni
per poi riprenderle tra qualche giorno,
ché adesso ti fanno troppo male.
Ed io, che non avevo neppure un cerotto,
sono uscita a stendere il bucato:
dovevo guardare il bianco di nuovo pulito.
Non riesco a ricordare cosa ho mangiato a pranzo.
Però ricordo la faccia buffa che hai fatto
quando ho pronunciato il tuo nome.
E tu, in cambio mi hai dedicato una parola
ed io l'ho catturata.
Lucciola nel bicchiere.
http://www.youtube.com/watch?v=5ZLDVahk9Gs&feature=related
sabato 15 maggio 2010
SAVOIA!
Dove si andava? Si abbandonavano i ripari e si usciva.
Dove? Le mitragliatrici, tutte, sdraiate sul ventre imbottito di cartucce, ci aspettavano. Chi non ha conosciuto quegli istanti, non ha conosciuto la guerra.
Le parole del capitano caddero come un colpo di scure. La compagnia era in piedi, ma io non la vedevo tutta, talmente era addossata ai parapetti della trincea.
La 10° stava di fronte, lungo la trincea, e ne distinguevo tutti i soldati.
Due soldati si mossero ed io li vidi, uno a fianco dell’altro, aggiustarsi il fucile sotto il mento. Uno si curvò, fece partire il colpo e s’accovacciò su se stesso. L’altro l’imitò e stramazzò accanto al primo.
Era codardia, coraggio, pazzia? Il primo era un veterano del Carso.
— Savoia! — gridò il capitano Bravini.
— Savoia! — ripeterono i reparti.
E fu un grido urlato come un lamento ed un'invocazione disperata.
La 9°, tenente Avellini in testa, superò la breccia e si slanciò all’assalto.
PURPUREA
AVE MARIA
Durante l'interminabile giornata, nei periodi di sosta o di preparazione, il fante lavorava a scavar la roccia, a costruir camminamenti, ad approfondir trincee. La notte era veglia: chi montava di vedetta, chi scendeva a prender il rancio, chi usciva a fortificare il reticolato; ma nell'ora che accompagnava il tramonto, quando nella Patria che sembrava così lontana le mille campane suonavano l'Ave Maria, allora il combattente si raccoglieva in se stesso e pensava e pregava.
Pensava ai cari lontani e nel suo animo si ridestavano i ricordi soavi; si dimenticava le tribolazioni, il lungo calvario, e si lasciava cullare da vaghe speranze. Talora, percorrendo le trincee avanzate, si assisteva a uno spettacolo commovente: a gruppi, i soldati erano riuniti, in quest'ora di dolce ristoro, e recitavano il rosario. Ognuno di loro aveva in mano un sacro ricordo: chi percorreva con la mano rossa di fango la lunga fila della corona, chi contemplava una immagine santa ricevuta con un bacio dalla madre prima della partenza, chi mirava, con gli occhi bagnati di lacrime, il ritratto di qualche persona cara. E tutti insieme recitavano sommessamente l'Ave Maria; i più lontani raccoglievan la voce o ripetevano le ultime parole della preghiera.
Così in quei rozzi petti, abituati alla lotta con l'uomo, trovava luogo la pietà; in quegli occhi, abituati a veder scorrere quasi con indifferenza il sangue, brillavan le lagrime, appena il pensiero della famiglia si ridestava più intenso nella pace della sera, appena il sentimento della religione li trasportava lungi dal campo della lotta, in un mondo dove domina la pace e la fratellanza. Il sole, tramontando, tingeva di rosso il mare lontano, laggiù verso Grado, dove va a trovar riposo il rapido Isonzo; dietro si stende l'ampia pianura friulana coi suoi ridenti paeselli: ma di fronte stava la morte: le colline del Carso, quando calava la tenebra, apparivano nella loro tetra sterilità e di tanto in tanto s'illuminavano sinistramente ai bagliori delle vampate dei cannoni.
(Adolfo Zamboni, tenente di fanteria nella Brigata Catanzaro)
http://www.youtube.com/watch?v=wWys4JSTBys
martedì 4 maggio 2010
SUBITO SERA
E' il momento in cui, sola sulla mia spiaggia, io mi avvicino a riva e raccolgo la sabbia che mi scivola fra le dita.
E' il momento che il mare giunge a lambirmi le ossa, mentre mi immergo nel mormorio delle onde.
E poi mi perdo.
http://www.youtube.com/watch?v=wjUHjDiFEbs
domenica 2 maggio 2010
NIENTE PER ME
Il ragazzino aveva soltanto quella bicicletta
e nessun posto dove piangere.
Il ragazzino spingeva la rabbia sui pedali
e lanciava sassi in un lago.
Fuori della scuola aveva le scarpe sporche.
Fuori della scuola aveva le scarpe rotte
e nessuna maglietta di marca.
Il ragazzino arrotolava sigarette e le fumava.
La cenere era neve su quelle scarpe.
Il fumo brucia la gola e impregna i quaderni
che sono vuoti.
Pagine e pagine di niente.
Un niente che è niente, ma occupa spazio.
E spinge, sconquassa.
Dentro urla e bestemmia.
Rompe tutti i vetri.
Una notte quel niente
sfascia il distributore del caffè.
E poi scrive ingiurie su un muro.
E spacca un banco e una sedia.
E strappa tutti i libri.
Dentro i libri non c'è scritto niente per me.
Dentro i libri io non ci sono.
http://www.youtube.com/watch?v=dl6yilkU1LI&feature=related
mercoledì 28 aprile 2010
L'ABBANDONO
lasciar andare via il giorno.
E così mi aggrappo alla notte.
E non importa se la luce del giorno
mi ha ferito...
Perché di quella luce
io temo
più del male
l'abbandono.
http://www.youtube.com/watch?v=5_B9uWjSrzs&feature=related
lunedì 26 aprile 2010
FERMO IMMAGINE
Atto unico.
T'ho afferrato per la camicia
Ho cercato di strapparti qualcosa,
Ti guardo.
I polsi mi tremano e non è per il vento.
Siamo sempre noi e il tempo.
Quel ladro maledetto, quell'assassino.
Sempre noi e il tempo.
E tu mi chiedi di non andar via...
Sai che il vento mi sta scardinando?
http://www.youtube.com/watch?v=ncvx8OVWaqg
domenica 11 aprile 2010
venerdì 9 aprile 2010
QUANDO TACE IL RUMORE DELLA FOLLA
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.
(Alda Merini)
http://www.youtube.com/watch?v=RSCeChnPImo
martedì 6 aprile 2010
LA DIFFERENZA
Nel chiuso di una testa bionda di capelli,
I pensieri chiassosi, intanto, -
Il quesito è la sottrazione
Apri la valigia. Ma attenta
giovedì 1 aprile 2010
BACIAMI ANCORA
Pensavo fosse una delle canzoni
della maestra Paola.
Pensavo fosse il cocomero tondo tondo
oppure una di quelle canzoncine da stadio
che tuo padre t'ha insegnato.
E invece era questa.
Ma dove l'hai sentita tanto da impararne le parole?
E a chi pensi mentre la canti?
Sono dietro di te e ti spio.
Io sì che ti mangerei di baci.
Torno in cucina.
E' meglio.
http://www.youtube.com/watch?v=tTHzeY7euUQ
martedì 30 marzo 2010
LE NUVOLE
http://www.youtube.com/watch?v=IbfKwXEOjxE
domenica 21 marzo 2010
INSONNIA
Le cavi dalle tasche e dovresti lasciarle lì, al confine.
Le povere pietre, tu le hai raccolte e nessuno aveva il coraggio. Tu che le hai raccolte, te ne prenderai cura.
Se chiudi gli occhi, oh no...
Il confine chiama e tu hai bisogno di attraversarlo. Ne hai bisogno per dimenticare le tue pietre, anche soltanto il tempo di una notte. Ma no, invece, resisti.
I fantasmi non esistono ma i pensieri invece sì. In branco aggrediscono e atterrano le vittime. S'infilano dentro il cervello, mentre tu stringi ancora forte le tue pietre.
I pensieri della notte si nutrono di sangue e di speranze.
Certe volte, se gli cedi, diventano sogni e sembrano veri. Talmente veri che ti svegli e nulla ti può consolare. Ti calmi soltanto perché scopri di non esserti mossa dal confine. Le tue pietre sono ancora lì, come cani fedeli.
http://www.youtube.com/watch?v=GPKgsd4BzMQ
lunedì 15 marzo 2010
INVISIBILE
Folle e inconsolabile. Così hai immaginato il dolore.
Con una lama conficcata la carne soffre e muore.
Sapevi questo. Tu ne eri certo.
E invece invisibile è il dolore. E oggi lo impari.
Lo impari oggi perché sei stato distratto.
Perché il dolore ti sfilava dinanzi gli occhi e tu non l'hai saputo vedere.
Perché invisibile e muto, a volte, è il dolore.
Sorride e prega di non essere riconosciuto.
Sorride e muore.
Ma per morire impiega anche tutto il tempo di una vita. Il tempo di una vita invisibile.
Invisibile come il dolore.
http://www.youtube.com/watch?v=Q7sIzWKHGwQ
mercoledì 10 marzo 2010
PARLAMI D'AMORE
Sorridi cogli occhi tuoi belli che brillano. E le mani sul pettine d'avorio ti diventano farfalle, tra trecce di neri capelli.
http://www.youtube.com/watch?v=EUw5EsT1CHU
sabato 6 marzo 2010
LISTENING WIND
Io ed il mio corpo, aghi della meridiana.
Io ed il mio corpo, vivi.
Sotto il tendone azzurro ci rincorriamo.
Audace acrobata la palma che si slancia.
Le nuvole viaggianti a volerle afferrare
Restano impigliate soltanto il tempo
Le nuvole viaggianti sono il sogno
Prima di dormire.
Le nuvole viaggianti, io e te prima di essere noi.
Impazzisco di luce al mattino e ingoio
Impazzisco d'ansia di luce al mattino.
Sono il girasole.
http://www.youtube.com/watch?v=B-0GOn0A_xw
giovedì 4 marzo 2010
VEGGENTE
Tra tanti, nemmeno sfocata.
Io vengo da te,
Rido sempre,
O forse rido,
perché quell'indice
Pronunci il mio nome.
Null'altro.
L'indice scorre
A volte s'incanta.
Io non te l'ho mai detto
Ma tu, ogni volta, lo sai.
Sei tu che mi hai vista sbagliare,
e non l'hai detto a nessuno.
Soltanto a me, l'hai detto,
Non ricordo più neppure
dove t'ho incontrata.
Ricordo solo che mi hai preso la mano
e già sapevi il mio nome.
http://www.youtube.com/watch?v=VHKWBxDzyfU
lunedì 1 marzo 2010
ROSSO
il vestito
che
la ragazza
cerca
nell'armadio,
ostinatamente spalancato.
Rosso
quel fiore
che lui
fece cogliere
a lei
dallo sportello
aperto
mentre fuori pioveva,
fango.
Rosso
il telo steso
ad asciugare
alla sua finestra,
azzurra.
Rosso
nella testa
del viaggiatore
folle
sul cammino,
per sempre perduto.
Rosso
di sera,
quella sera
che
spera.
Rosso
chi spera,
la sera,
lui forse
l'avrà.
(eppure ci manca sempre qualcosa...)
http://www.youtube.com/watch?v=TsFgcfnrXe8
martedì 23 febbraio 2010
MONETINA
Tra due mesi compirai otto anni.
sabato 20 febbraio 2010
PYRO X
TRAVERSARE UNA STRADA
tra le inutili luci,
sente solo il selciato,
dalle mani indurite,
COME IL MARE
domenica 14 febbraio 2010
GABBIE
http://www.youtube.com/watch?v=L8Qmu1V1-nc
giovedì 11 febbraio 2010
PRIGIONIERA
Sere come questa la donna non riesce
Ginocchia piegate, serrate: è seduta. Sprofonda.
Accende una sigaretta e brucia nelle narici
La donna non sa smettere di pensare.
La notte è un lago nero.
sabato 6 febbraio 2010
TU SORRIDEVI
Ma tu sorridevi quel giorno, ed io non ho saputo trovare le parole.
Lo so. So bene che non esisti, benedetta creatura...
mercoledì 3 febbraio 2010
MENTRE IL FIUME SCORRE
martedì 26 gennaio 2010
COME UNA RANA D'INVERNO
lunedì 25 gennaio 2010
GENNAIO
illumina la terra
e l’erba scintilla di perle dorate,
quando l’aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi,
allora capisco come è bello vivere.
Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
quando cammini tra la natura
per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche se le lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai che è bello vivere.
(1941 - uno dei bambini di Terezin)
http://www.youtube.com/watch?v=7cTMoyY4zRA
"Quando l'impossibile è stato reso possibile, è diventato il male assoluto, impunibile e imperdonabile, che non poteva più essere compreso e spiegato coi malvagi motivi dell'interesse egoistico, dell'avidità, dell'invidia, del risentimento; e che quindi la collera non poteva vendicare, la carità sopportare, l'amicizia perdonare, la legge punire".
(Hannah Arendt)
mercoledì 20 gennaio 2010
IO CHE NON TROVO
Come non lo so.