giovedì 11 novembre 2010

LABILE

La domanda è una domanda di senso.
E intanto il viaggiatore viaggia.

Il treno è vorace sulla ferrovia.
Il mondo scorre attorno.
E schiaccia il viso sul finestrino,
ma lui non piange.
Ascolta il vento
buttandogli dentro parole,
in una lingua strana.

La domanda è una domanda di senso.
E la risposta è accartocciata
sopra una panchina,
di notte quando è buio.
Negli stracci,
che hanno preso l'odore dei rifiuti.
Nei rifiuti che anche tu, distrattamente,
gli hai calato nella mano sporca,
mentre col telecomando toglievi l'antifurto.

La domanda è una domanda di senso.
Proprio a te che non sai mai rispondere
e nemmeno quella volta che lei
ti ha chiesto se l'amavi.
Proprio a te che dimentichi i nomi della gente
ed hai un abbonamento annuale
alla rivista dei consumi.

La domanda è una domanda di senso.
A te che ogni giorno metti i voti
e decidi per il sì o per il no.
A te che tracci righe sui fogli incerti
e negli anni non hai imparato a disegnare.

La domanda è una domanda di senso.
E la risposta dev'essere composta,
seria ed approfondita.

Ragiona e scava.
Scava e ragiona.

Il vento solleva gli stracci,
mentre la tua rivista finisce tra i rifiuti.

Svelto.
Con la tua penna rossa tracciati un confine
e tiraci dentro tutte le risposte,
quando le avrai trovate.

L'orizzonte che hai di fronte agli occhi
è ora rosso d'inchiostro e l'hai tracciato tu.
Tiraci dentro tutte le risposte, che aspetti?
Fallo prima che il sole scompaia
ed il cielo torni al suo colore.

martedì 9 novembre 2010

IL PANE CALDO DELLA SERA

Time out.

Ripieghi la tovaglia a fiori.
Un gesto che conclude.
Le voci sono spente.
La testa si svuota.
Nulla da dire a quel silenzio,

che è un buon amico
ma da tenere a bada.


La mano fruga nella credenza,
tra la collezione di farine.
Una te l'ha spiegata la tua amica Anne...
Ti piace scegliere e non hai fretta.
Piano la apri. Piano la versi.

La polvere bianca che si fa attorno.
Il rumore del frigo. Il colore del latte.
(Il latte lo assaggi sempre).
I granelli di zucchero e il sapore del sale.
Il cucchiaino s'impasta di burro.
E per ultimo, il lievito. Acido.

Sei sola e ti muovi come un gatto.
Nessuno ti sente.
Magari non esisti.
Sorridi, sorniona.

Forse la felicità è fragrante.

http://www.youtube.com/watch?v=EpfRZUWr0eE

lunedì 1 novembre 2010

BECAUSE THE NIGHT

Perché la notte è scura e senza tempo.
Perché la notte è il posto dove sognare.
Perché la notte è il posto dove definitivamente dannarsi l'anima.
Perché la notte è il posto giusto per amare.
Perché nella notte, noi, respiriamo.
Perché nella notte, noi, ritroviamo.
Perché nella notte, noi, ci abbandoniamo.
Temporaneamente.
O eternamente.
Una volta per tutte.

Perché la notte ci permette di sopravvivere.
(a noi stessi)

http://www.youtube.com/watch?v=MSUgWCHpmHM&feature=related