domenica 22 novembre 2009

POSTI


I posti continuano ad esistere, anche se smetti di andarci. Può essere un campo, disteso a chilometri di distanza. Lasciato pieno di sassi, di fango e di ciuffi d’erba. Lasciato un pomeriggio di parecchi anni fa.
Sul campo una casa, scabra, senza intonaco. Una casa da finire. Dentro una famiglia. Lei, lunghi capelli corvini, occhi da gazza. Lui, sguardo basso e spalle curve. E poi una figlia, che ci sta stretta dentro quella casa. I gatti che attraversano furtivamente il cortile e un asino legato sul retro.
Li saluti un pomeriggio e prometti “la prossima estate”. Ne trascorrono molte, invece, e non ci torni più. Quasi ti dimentichi di quel posto ed esso cessa di esistere. Per te, non esiste più.
Poi ci torni. Intanto hai vissuto degli anni, parecchi. Gli anni sono trascorsi anche lì, su quel campo. Ed ora ci sono dei loti. C’è un orto e ci crescono delle strane melanzane. Non c’è più l’asino ed al suo posto c’è una veranda, sotto la veranda una bambina dentro un giacchettino di lana a righe. Ha gli occhi di quella figlia che ora è diventata madre, due volte. Lei, occhi di gazza, ha un velo di lacrime solide davanti agli occhi e decine di crepe sul viso. Una striscia di bianco alla radice dei lunghi capelli neri. Lui, sguardo basso, invece, ricordavi che sorrideva di meno. Ed ha un viso tondo e scapole sollevate. Gli anni hanno portato via i gatti ed ora in cortile scorrazzano tre o quattro cani. La casa ha un intonaco nuovo.
Le parole sono garrule intorno ad una pizza dolce e un bicchiere di qualcosa. Ma gli sguardi tradiscono il tempo. Difficile raccontare gli anni. Scorrono però davanti agli occhi, sulla corteccia di un loto o tra le canne che sostengono un rampicante. Sul piastrellato che prima non c’era e fra le gabbie dei conigli dagli occhi rosa. Li senti a riempirti le braccia quando stringi quei corpi e te ne vai. Li senti in un fremito che vuole dire chissà che e annodati nella gola, se ci ripensi.

1 commento:

  1. Dovremmo andare nei posti, come se fossero nuovi. Non dovremmo mai pensare di ritornarci. Come se fossero gli stessi di un tempo, come se fossimo gli stessi di un tempo.
    [Mi piace il tuo stile minimale, preciso, netto. Ma deciditi: non puoi essere ermetica a sprazzi]

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