"Dare un senso alla vita può condurre a follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell'inquietudine e del vano desiderio
è una barca che anela al mare
eppure lo teme".
Edgar Lee Masters
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
skip to main |
skip to sidebar
da tutte le finestre delle strade
per cui passo, essere tutte le rade
ombre che vedo o immagino vegliare
nei loro fiochi santuari. Abbiamo,
sussurro passando, lo stesso sogno,
cancellare fino a domani il sogno
opaco, cruento del giorno, li amo
anch’io i vostri muri pallidamente
fioriti, i vostri sonnolenti acquari
televisivi dove i lampadari
nuotano come polpi, non c’è niente
che mi escluda tranne la serratura
chiusa che esclude voi dalla paura".
(Giovanni Raboni)
Informazioni personali
"CI SONO SERE che vorrei guardare
da tutte le finestre delle strade
per cui passo, essere tutte le rade
ombre che vedo o immagino vegliare
nei loro fiochi santuari. Abbiamo,
sussurro passando, lo stesso sogno,
cancellare fino a domani il sogno
opaco, cruento del giorno, li amo
anch’io i vostri muri pallidamente
fioriti, i vostri sonnolenti acquari
televisivi dove i lampadari
nuotano come polpi, non c’è niente
che mi escluda tranne la serratura
chiusa che esclude voi dalla paura".
(Giovanni Raboni)
Etichette
2011 ANNO TEMPO
(1)
acqua pensieri ricordi vivere
(1)
alda merini primavera poesia
(1)
amicizia empatia incontri
(1)
amore mariù primavera illusione
(1)
amore tristezza chiedere
(1)
astronave pyro x fuga realtà bambini
(1)
bambino desiderio vita
(1)
bellezza cercare risposte
(1)
cesare pavese nuvole vita città
(1)
cielo tempo vita
(3)
compleanno ck
(1)
dell'amore e altri misteri
(1)
della felicità del pane ed altri misteri
(1)
della notte e altri misteri
(1)
depressione solitudine tristezza disperazione
(1)
dolore vita soffrire
(1)
dormire cuore corpo lacrime parole
(1)
etty hillesum shoah memoria
(1)
felicità illusione vivere
(2)
fluire del tempo amovibilità
(2)
fluire del tempo amovibilità pensieri
(1)
grande guerra orchidee carso
(1)
grande guerra trincea assalto
(1)
grande guerra zamboni trincea
(1)
infanzia abbandono
(1)
labile domande risposte tempo
(1)
love to be loved
(1)
luce occhi bruni fine
(1)
maternità curiosità baci
(1)
maternità gazza tempo
(1)
maternità tempo
(1)
memoria 2010 shoah bambini
(1)
natale
(1)
notte dormire dimenticare
(1)
parola parole silenzio vita sensazioni
(1)
primavera vento azzurro tempo montale girasole
(1)
ricordi nostalgia cambiare anni dimenticare tempo
(1)
rigagnoli fuggire via barchetta di carta
(1)
rosso speranza bellezza
(1)
scegliere tempo vita
(1)
scegliere vita libertà solitudine
(1)
solitudine fine paura vita poesia
(1)
solitudine incomunicabilità
(2)
solitudine pensieri buio dimensione confine
(1)
tempo pioggia sbagli
(1)
tempo vita quotidianità
(2)
trasloco
(1)
treno viaggio solitudine ascolto pegno
(1)
tuffo metafora amore clessidra tempo felicità
(1)
uscire guardare pensiero
(1)
vita cielo sofferenza
(1)
vita nulla regalo prestito anima
(1)
vita parole szymborska
(1)
vita pivano mare
(1)
vita soffrire viaggio
(1)
vita solitudine emarginazione
(1)
vita tempo morte paura
(2)
vita tempo ragione
(1)
vivere di corsa pensieri tempo
(1)
Lettori fissi
L'ERRORE DELLO SGUARDO
Se io venissi a mancare a me stesso,
è questo il mio turbamento.
Temo d’evaporare poco a poco,
di perdermi nelle fessure
del giorno
dimenticando così il mio pensiero.
A volte mi scopro nel silenzio
delle cose che ho intorno,
oggetto tra gli oggetti,
popolato di oggetti.
Dunque il dolore è metamorfosi
e le sue cause si susseguono
non viste mostrandosi
per quello che non sono.
Questo è anzi il primo dolore.
Gli occhiali allora andrebbero portati
tra l’occhio ed il cervello,
perché è là, tra boscaglie
e piantagioni di nervi
l’errore dello sguardo.
(VALERIO MAGRELLI)
è questo il mio turbamento.
Temo d’evaporare poco a poco,
di perdermi nelle fessure
del giorno
dimenticando così il mio pensiero.
A volte mi scopro nel silenzio
delle cose che ho intorno,
oggetto tra gli oggetti,
popolato di oggetti.
Dunque il dolore è metamorfosi
e le sue cause si susseguono
non viste mostrandosi
per quello che non sono.
Questo è anzi il primo dolore.
Gli occhiali allora andrebbero portati
tra l’occhio ed il cervello,
perché è là, tra boscaglie
e piantagioni di nervi
l’errore dello sguardo.
(VALERIO MAGRELLI)
Nessun commento:
Posta un commento